MERCATI NUMISMATICA LE ULTIME ASTE CONFERMANO IL TREND DELL’ IMPERO ROMANO
Tornata sul mercato la moneta di Bruto, il traditore di Cesare, ha spuntato 230 mila franchi svizzeri. Quattro anni fa la stessa moneta, dallo straordinario fascino e dalla grande rilevanza storica, era passata sotto il martello del banditore in cambio di 120 mila franchi. “Forse”, dice Arturo Russo della Nac, Numismatica ars classica, che ha organizzato la vendita pubblica, “nessuna moneta dell’ antichità è così importante e conosciuta come questa emissione”, che porta inciso Eid mar, le Idi di marzo del 44 prima di Cristo, il giorno in cui nella sede del Senato romano Giulio Cesare venne pugnalato. Nel coniare questa moneta, Bruto intese mandare ai contemporanei e alla storia un messaggio inequivocabile, e cioè che Giulio Cesare era stato ucciso per ridare a Roma quella libertà garantita da una secolare tradizione. Di qui la data (Eid mar, appunto), due pugnali (quelli di Bruto e di Cassio, anche se alla congiura i sicari furono più numerosi) e, al centro, il pileius, o cappello della libertà. Al diritto è invece raffigurato Bruto, le cui uniche immagini pervenuteci sono proprio quelle incise nelle monete, come questa. Di cui esistono anche versioni in argento, con valore, in questo caso, di un denario ( ovvero da dieci assi). Rarissime, come testimoniano i 290 mila franchi spuntati giusto un anno fa da un esemplare. Anche altre recenti aste hanno confermato il buon stato di salute dei conii di Roma. L’ aureo di Augusto, probabilmente la più bella moneta dell’ impero, testimone delle fattezze della Vacca di Mirone, è passata a 525 mila franchi svizzeri…
Sabbioni Domenico
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