Ricercato il mezzo statere romano in oro coniato nella seconda guerra punica
Fu anche battaglia a suon di monete, quella che nella seconda guerra punica contrappose Roma ad Annibale. Quest’ ultimo non disdegnò di ingraziarsi alcune popolazioni italiche concedendo loro la possibilità di coniare moneta. Roma, per parte sua, consapevole della posta in palio, decise di giocare il tutto per tutto battendo moneta d’ oro. Le prime in epoca repubblicana, conosciute nei tagli da mezzo statere e uno statere. Soprannominate «l’ oro del giuramento», questi due tipi monetati si fanno notare specialmente per la complessa e al tempo stesso realistica scena del rovescio, con «tre personaggi in diverso atteggiamento, rappresentati nei più minuti particolari del vestiario. «Lo stile è un po’ manierato – sottolinea Giancarlo Alteri, direttore del dipartimento numismatico della Biblioteca vaticana – ma gusto e fattura sono tipicamente romani». Un esemplare della preziosa moneta da mezzo statere, e del peso di 3,89 grammi, la numero uno come si è detto in fatto di aurei di Roma Repubblicana, apre l’ incanto Ars Classica di Zurigo (0041 44 261 1703) del 26 ottobre, con partenza da 26.000 franchi. Articolata in 176 lotti, tutti costituiti da monete romane d’ oro, la vendita comprende molte preziosità. Come l’ aureo di Augusto, del 16 prima di Cristo, che molti esperti considerano una delle emissioni più rare ed interessanti dell’ imperatore. Per questa moneta, pesante 8.18 grammi, Ars Classica accetta offerte a partire da 50.000 franchi. La partenza top dell’ incanto – 150.000 franchi – è invece appannaggio dal leggerissimo aureo (pesa 4.47 grammi) battuto da Macriano in un periodo confuso dell’ impero, seguito alla cattura, da parte del re sassanide Shapur I, di Valeriano I…
Reano Umberto
Pagina 23
Corriere della Sera -> Corriere Economia